Ho donato una propria opera postcontemporanea dal titolo “Quando i monti non avevano ancora alzato la testa” al Museo paleontologico di Cortina d’Ampezzo.
Alla presenza del presidente delle Regole d’Ampezzo Stefano Gaspari è avvenuta la cerimonia di donazione.
Si tratta di una poesia musiva multimediale, ossia di un mosaico in cui è inserito un QR code da cui, con un semplice smartphone, chiunque può accedere al contenuto digitale dove con poesia e musica l’autore indaga il suo rapporto misterioso e mistico con l’Ampezzo. L’opera materica rappresenta una spirale di Fibonacci composta da tessere di rocce dell’Ampezzo, ispirata dai fossili del museo.
Il gesto, che come ha ricordato Gaspari è motivato prima di tutto dal mio legame con l’Ampezzo – “Sono sempre a Cortina, anche quando mi trovo altrove” ho detto – ha anche un altro significato che, ho svelato a sorpresa durante l’evento, segna il mio ingresso nella fase “postcontemporanea”.
Quest’opera infatti ha quattro elementi fondanti che parlano la lingua del post-contemporaneo: contiene poesia multimediale, tramite Fibonacci ricerca la bellezza biologica, tramite il QR code vive su due dimensioni e soprattutto è stata donata e quindi “tolta dalla logica capitalistica di mercato che segna il contemporaneo.
Questa donazione al museo paleontologico di Cortina è la prima di una lunga serie di altri gesti di dono ad altre istituzioni, nel segno del postcontemporaneo.
Per me era molto importante che questa nuova fase che guarda all’arte del futuro iniziasse qui, in un museo paleontologico, perché per andare avanti bisogna guardare indietro e qui si torna all’origine di tutto. Ringrazio le Regole, Gioia De Bigontina e la dirigenza del Museo paleontologico di Cortina per aver accettato il mio dono.
L’opera materica è stata realizzata presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, ringrazio la direttrice Paola Babini e il prof. Leonardo Pivi per il supporto in questa mia ricerca.
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