Poesia postcontemporanea: io ci sono e voi?
Poesia postcontemporanea: cos’è?
Il mondo della poesia negli ultimi tempi ha camminato a un passo molto più lento di quello delle altre arti. Mentre infatti quella che viene chiamata “arte contemporanea” ha già iniziato il suo processo di superamento per sfociare nel “postcontemporaneo” – io stesso ho pubblicato il Manifesto del postcontemporaneo e ne ho tracciato alcune caratteristiche – nel mondo della poesia si fatica molto a distaccarsi dai comodi costrutti della modernità, dove la parola stampata di Gutenberg ha creato un nido comodo per i poeti. Infatti il massimo che osano fare oggi i poeti è azzardare a pensare a una “poesia postmoderna”.
L’essenza dell’arte contemporanea è il pancapitalismo, ossia il totale asservimento dell’arte al mercato, con una conseguente totale assenza di un’estetica condivisa. Questo fenomeno è difficilmente applicabile alla poesia, che non è riuscita a diventare un vero e proprio prodotto, tranne qualche raro esempio, come Amanda Gorman negli Stati Uniti o Francesco Sole in Italia.
Dunque la buona notizia è che può esistere la poesia postcontemporanea risparmiando a tutti i terribili dolori che avrebbe potuto avere la poesia contemporanea.
Quali caratteristiche può avere una poesia che superi il contemporaneo?
Essendo una poesia di superamento del contemporaneo, è poesia postcontemporanea quella che presenta determinate caratteristiche che le facciano abbracciare il presente.
- Non è una poesia contenuta nei libri. Il libro è uno strumento moderno. Già la poesia postmoderna dovrebbe aver superato quel mezzo.
- Avendo superato l’era visiva Gutenberg è prima di tutto una poesia auditiva-tattile, per dirla con McLuhan. Si tratta quindi di una poesia che trova spazio nella performance, nella parola declamata, detta. Ma anche tattile, legata cioè alla dimensione digitale.
- Incontra la tecnologia. Nella pervasività dei mezzi tecnologici un poeta postcontemporaneo non può fare a meno di mettere poesia là dove oggi pulsa il presente, qualunque sia il contenitore digitale che si presenta in un determinato momento.
- Dovrebbe superare il concetto di omogeneità – uguaglianza tipico del moderno e concentrarsi su uno spazio che riesca a mettere insieme le istanze universaliste della civiltà moderna e quelle particolariste della società tribale digitale.
- Incontra le altre arti. Con la fine della iperspecializzazione e della settorializzazione del sapere tipica della modernità, la poesia può finalmente ritrovare il proprio rapporto con le altre arti, la musica e le arti visive.
Queste sono solo alcune prime suggestioni circa la poesia postcontemporanea. Che ne pensate?
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