Cianderou è uno dei luoghi che più mi parlano. E da molti anni. Si tratta di un pezzetto di Ampezzo che visito appena posso. Ci si arriva lasciando l’auto a pie’ Tofana, camminando un pezzo della pista Drusciè, per poi infilarsi a camminare la passeggiata Montanelli. Arrivati ai piedi della salita che conduce verso il passo Posporcora la si prende. E quando si arriva a Cianderou non c’è bisogno di cartelli per capire che si è arrivati al Paradiso.
Dunque ero insieme ad alcuni amici e parenti, con tanto di bambini al seguito, in direzione Cianderou. E ho sentito impellente il bisogno di dedicare a quel luogo dell’anima qualche verso.
Anni fa, quando Papa Giovanni Paolo II era oramai anziano, Beatrice Soravia e Andreina Ghedina stavano camminando a Cianderou. Hanno incontrato forze dell’ordine e poi Navarro Valls. Il Papa era lì, in jeep. Lo hanno incontrato e è stato regalato loro un rosario del Papa.
Devo confessare che qualche anno prima proprio Cianderou è stato il luogo in cui guardando il cielo pieno di nuvole ho avuto come una folgorazione. Ma di questo parleranno altri versi.
Per ora pubblico questi:
POESIA III – Cianderou
Fermati, anima inquieta
E in silenzio sali su in alto
Passo dopo passo
Lasciandoti alle spalle ciò che era
E abbracciando ciò che sarà
Qui troverai bosco misterioso, bestie saltellanti, ninfe e leggende incastrate in ogni roccia
Ma soprattutto da quassù potrai vedere la valle
E lì trovare il tetto sotto cui dormi,
Il giardino che riempi di pensieri,
La casa del tuo nemico.
E con la magia di questo luogo scoprirai ciò che non sai
Che il quotidiano che ti opprime diventa piccolo come un granello di polvere
Se solo impari a tenere gli occhi su
Dove corrono i caprioli
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