Romagnacity: 5 motivi per cui meritiamo di essere una città metropolitana
Romagnacity. Era il 2011 e io raccoglievo le mie riflessioni sulla terra più bella del mondo in un libretto che si intitolava “Romagnacity”, pubblicato dalla Voce di Romagna e le edizioni Risguardi.
La mia conclusione era ed è che bisogna fare tutti gli sforzi possibili perché la Romagna venga riconosciuta come unica realtà metropolitana. Ora anche Legacoop Romagna chiede la stessa cosa. E io mi sento come il guerriero solitario salvato in battaglia dalla cavalleria.
Ecco allora 5 motivi per cui la Romagna, anzi Romagnacity, deve avere una dignità almeno metropolitana:
- La nostra storia. Siamo la regione più antica d’Italia insieme alla Sicilia. Ravenna era capitale dell’Impero quando ancora a Bologna dovevano fare le fogne. Ravenna è stata la prima capitale del primo regno d’Italia, oltre che dell’Esarcato bizantino. La Romagna nel suo complesso ha dato alla storia personalità che hanno cambiato il mondo. Se la storia vale qualcosa dovremmo essere anche più che una città metropolitana.
- La nostra energia. I romagnoli hanno sempre dimostrato di essere dei lavoratori incredibili, gente che non ha paura di niente. Non siamo la solita fetta d’Italia che chiede un’istituzione per riempirla di uscieri nullafacenti. Vogliamo le nostre strutture per convogliare le nostre energie e i nostri progetti. Forse ci osteggiano perché hanno paura che li battiamo tutti?
- La nostra litigiosità. Un difetto lo abbiamo: litighiamo sempre. “Romagna tua non è, e non fu mai, sanza guerra ne’ cuor de’ suoi tiranni” scriveva Dante. Un’istituzione unitaria ci serve proprio per costringere i nostri alti papaveri a mettersi d’accordo superando gli interessi di cortile e le starnazzate da aia.
- Il nostro turismo. Abbiamo i flussi turistici più importanti d’Italia e fra i più importanti d’Europa. Eppure a governarci un pezzetto alla volta abbiamo come risultato che non abbiamo un aeroporto, le strade sembrano quelle di Tirana negli anni “90, il sistema dei treni è lo stesso che cantava la Pausini a Sanremo nel 1993, che poi è lo stesso che i suoi nonni utilizzavano nel Dopoguerra.
- Bologna pigliatutto. Faccio outing: sono quasi metà bolognese. Ed è amando Bologna che dico che non c’è equilibrio se nella stessa città si assommano tutti i poteri di regione e città metropolitana, mentre in Romagna si tirano le briciole quando capita. E così si perdono opportunità, connessioni, lavoro. Bologna ha legittime aspettative di crescita del potere, e lo ottiene. Dovremmo fare lo stesso anche noi, o finiremo per diventare, come già sta succedendo, una specie di larga periferia bolognese.
Eccola qua la nostra Romagnacity. La riusciremo ad avere?
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