Il Santo Natale secondo il cardinal Ersilio Tonini. Auguri!
Il Santo Natale mi riporta sempre alle parole che il cardinal Tonini ci diceva in questi periodi dell’anno. Più che parole sono poesia. E io vorrei convidiverla con te.
“Dovete sapere che c’era una volta una mamma contadina, terza elementare, che, giungendo il Natale, diceva al suo ragazzo: “Ricordati, Ersilio, che Colui che ti ha fatto, adesso viene a vederti”. Quel ragazzo si recava allora al Presepio, ma non per badare ai pastori e neppure agli angeli, gli uni e gli altri troppo occupati, ma al Bambino: e lì subito si vedeva guardato, cercato dagli occhi come per nome; ed erano quelli i primi, primissimi occhi, che l’avevano pensato e progettato, quando al mondo niente ancora c’era, niente di niente, né terra, né sole, né mare, ma solo ed ovunque un immenso nulla. E sono gli stessi occhi che adesso ti avvolgono ogni momento facendoti festa come gli occhi di tua madre. E gli appartieni, gli sei un gran bene, il più gran bene del mondo. Per questo sono occhi indulgenti, non puntigliosi, sempre ad incoraggiare, a rifare tutto daccapo, a restituire la vita pulita, ad accoglierti sempre come sei, per quel che ti è rimasto: fosse pure un racimolo soltanto, due grani di uva appassiti, per carità non distruggeteli: valgono tanti lingotti d’oro. Da quando quel ragazzo ha incominciato a vedere sé dentro quegli occhi così benignamente, di lì ha imparato a guardare pure gli altri alla stessa maniera, con quegli stessi occhi originari che primi li videro. (…) E ne è felice. C’è forse uno scopo più consistente per cui nascere e vivere?”.
“L’esperienza del Natale inizia e si celebra lì, dentro l’animo che viene subito portato alle radici di sé per un incontro-scontro tra il meno e il Più: insomma in un’esperienza religiosa che raccoglie le profondità dell’essere umano, là nel segreto di sé, dove ognuno si porta la guerra dentro. Ora il merito del Natale è proprio qui: nel distruggere i nostri trastulli da grandi, svelandoci che appunto l’origine del nostro male è lì dentro, nell’intimo, dove siamo dilaniati. Anche a questo serve il Natale”.
Felice Santo Natale!
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