Licio Gelli, Socrate la storia e la memoria
Licio Gelli. Era da qualche settimana che pasticciavo per andare ad intervistare Licio Gelli. Ero convinto che lui sapesse qualcosa di molto importante che mi sarebbe servito per una ricerca a cui sto lavorando. Lui era memoria storica di fatti di cui nessuno ha ancora veramente scritto in modo compiuto.
Ovviamente se anche Licio Gelli sapeva quel qualcosa che mi interessava non era detto che me l’avrebbe raccontata. Non mi conosceva e non ci siamo mai visti. Eppure con un pizzico di superbia avevo iniziato a pensare che sarei stato capace di farmela raccontare.
Ero già riuscito a recuperare il numero di telefono ed avevo in agenda di sentirlo durante le vacanze di Natale. Ma è sempre un grosso errore posticipare un appuntamento. Non fare domani ciò che puoi fare oggi. Specialmente se lo vuoi fare con qualcuno che ha 96 anni.
Ora Licio Gelli è morto, e probabilmente l’informazione che mi interessava finirà con lui nella tomba. E con lei chissà quante altre informazioni a cui nessuno riuscirà più ad attingere. Di tutto questo perderemo la memoria.
E’ dunque un problema di memoria. Non solo di quella di Licio Gelli. La nostra società sta perdendo la memoria. Anche delle cose più recenti. Probabilmente è colpa della tecnologia. Già Socrate se ne lamentava e attribuiva la perdita della memoria all’invenzione della scrittura. Chissà cosa direbbe oggi il filosofo guardando un ragazzino incollato ad uno smartphone. Chissà cosa direbbe dei nostri cervelli connessi costantemente a dei dispositivi elettronici.
Senza memoria semplicemente dimenticheremo ciò che siamo stati, gli errori che abbiamo fatto, e anche il bene di cui siamo stati capaci. Con la conseguenza che rifaremo gli errori del passato, non ricorderemo chi siamo stati e faticheremo a fare il bene che già sappiamo fare.
Prima o poi ci sarà un nuovo Licio Gelli che potrà fare ciò che ha fatto il vecchio. Tanto nessuno si ricorderà chi era.
Lascia un commento