Gruppo Trevi: romagnoli, impariamo a essere orgogliosi di noi stessi

Gruppo Trevi: romagnoli, impariamo a essere orgogliosi di noi stessi

gruppo trevi

Il gruppo Trevi ha vinto l’appalto per sistemare la diga di Mossul. Un risultato internazionale straordinario. Se i Trevisani, proprietari del Gruppo Trevi fossero lombardi, siciliani o campani tutto il loro popolo gioirebbe con loro. E tutti si sentirebbero orgogliosi del risultato ottenuto da “uno di loro”.

Ma loro sono di Cesena, e in Romagna di solito succede il contrario. Quando un romagnolo fa qualcosa deve scontrarsi con i nemici fuori, e con quell’intreccio di invidie e gelosie che albergano nel cuore sanguigno di tutti i romagnoli.

Quando un romagnolo fa qualcosa, tutti gli altri romagnoli pensano: “maledetto, lui ce l’ha fatta e io no”. A Ravenna, l’antica capitale bizantina, questo poi è quasi patologico. E seguono un po’ di quegli improperi emotivi interiori che la nostra lingua sa sfornare molto bene. E infatti anche stavolta c’è stato qualcuno che, sotto sotto, si è indispettito per il successo del Gruppo Trevi.

Perchè alla fine il bello di noi romagnoli è che siamo provinciali. Siamo semplici e nel cuore anche umili. Ma questo ci porta ad avere poco orgoglio di noi stessi. Perchè se lo avessimo non avremmo bisogno di provare invidia. E tutto nasce dal complesso di inferiorità nei confronti di Bologna. Ma questa è un’altra storia.

Ogni romagnolo nasce e vive da solo. Se sei calabrese, campano o veneto, da qualunque parte del mondo tu vada trovi qualcuno che parla il tuo dialetto che farà di tutto per aiutarti. Se sei romagnolo devi arrangiarti.

Però le cose cambiano. E oggi che la Romagna sta pian piano diventando un territorio integrato, una “grande città” spalmata fra collina, campagna e mare, potremmo e dovremmo imparare un briciolo di orgoglio romagnolo.

Quindi se il Gruppo Trevi ottiene un grande risultato possiamo anche cambiare il pensiero che ci nasce dentro. Che potrebbe diventare “mitico, un romagnolo come me ce l’ha fatta. Gioisco con lui. Posso farcela anch’io”.

Congratulazioni a tutto il Gruppo Trevi. Siamo orgogliosi di voi. E di noi.


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