Io sono cattolico e basta. Per come la vedo io vorrei scrivere “cristiano” e basta, ma poi qualcuno potrebbe pensare che io sia un testimone di Geova o un avventista del settimo giorno. Per cui devo scrivere “cattolico”. E basta. E pure avanza. A fianco non voglio nessun altro aggettivo: carismatico, ciellino, focolarino, adulto, bambino, in piedi, seduto, romano… Gli aggettivi portano solo divisione. E noi siamo chiamati all’unità.
Penso che il cattolicesimo sia la via più vera del cristianesimo. Perché porta con sé una storia che ha veramente 2000 anni e affonda le sue radici direttamente a Gesù. Solo che spesso noi cattolici non ce lo ricordiamo. Noi cattolici non abbiamo il prima e il dopo di Martin Lutero, non abbiamo sovrani che pretendono di essere capi della nostra chiesa, non abbiamo mai partecipato a scismi in due millenni. Un filo dritto – che qualcuno vorrebbe vedere storto – che parte da Papa Francesco e arriva a San Pietro e a Gesù. Ecco perchè sono cattolico e basta.
E poi siamo cattolici, che significa “universali”. Qui non ci sono orgogli di nazionalità e razzismi. Puoi essere nero o bianco, alto o basso, cinese o marziano, ma qui il posto lo trovi.
E a differenza di altri sappiamo di essere umani. E quindi peccatori fino al midollo. Ciascuno è peccatore, dal Papa fino a me. Quindi qui nessuno può permettersi il lusso di giudicarti. Solo Dio lo farà, secondo misericordia e giustizia. Noi fratelli al massimo siamo qui per ricordartelo, perché anche tu lo ricordi a noi. E se qualcuno si comporta da ipocrita, diglielo con amore. Non abbiamo la Verità in pugno, è la Verità di Dio che ci vuole possedere, e di tanto in tanto noi glielo concediamo. Ma al di fuori di questi sprazzi di santità siamo superbi, adulteri, orgogliosi, fornicatori, mangiatori, bevitori; abbiamo fra le nostre schiere persino pedofili. E mercanti nel tempio e farisei in quantità esorbitante. E tutto questo è molto consolatorio, perché se c’è posto per loro (se Dio li perdonerà) ci dovrà essere anche per me: ciascuno di noi porta sulle spalle il proprio peccato nel cammino verso Dio secondo ciò che è la propria storia, che solo Dio può comprendere fino in fondo.
Questo ci dice che dentro la nostra Chiesa c’è davvero spazio per tutta la nostra umanità, sia quella migliore, sia quella peggiore. Pensa un po’, nella Chiesa cattolica c’è spazio pure per me. E se vuoi pure per te.
Lascia un commento