Il più grande poeta di sempre: chi sarà mai?
Il più grande: da dove iniziamo?
Intanto lasciamo stare i poeti contemporanei, gli instapoet o mettiamo da parte la ricerca del più grande poeta del “900, e anche quella sul più grande poeta italiano vivente, concentriamoci su quei poeti che sono scolpiti nel tempo.
I poeti tendenzialmente si odiano o si ignorano. Il demone della competizione, installato su ego affamati, crea quelle storie di competizione che iniziano da Omero ed Esiodo. Quindi è molto complesso chiedere a un poeta chi sia il miglior poeta di sempre, perché qualunque poeta, in fondo in fondo, vorrebbe rispondere con il proprio nome.
Tranne quelli di Rinascimento poetico, che invece si vogliono bene e sono uniti nella ricerca poetica.
Ci sarebbe allora il “pubblico”. Chiedersi chi possa essere il miglior poeta corrisponderebbe però a chiedersi qual è il più famoso, quello che ha venduto di più o che è diffuso più di altri. Ma sarebbe una logica numerica, e la poesia non si misura con i numeri. Se non siete convinti guardatevi “L’attimo fuggente”.
Si potrebbe allora ricorrere alla critica. Ma esiste una critica che guardi alla letteratura, come avrebbe voluto Goethe, come una “Weltliterature”? O i critici saranno sempre influenzati dalla propria appartenenza nazionale?
L’unica strada che quindi posso percorrere è questa: definire chi sia il miglior poeta secondo me. Per quel nulla che vale la mia opinione, è l’unica che posso offrire.
Esiste un poeta riconosciuto in tutto il mondo?
Per capire come costruire una “classifica” della poesia, senza scadere in logiche numeriche, bisogna attingere all’anima più profonda dell’umanità. Ma l’umanità è vasta e frastagliata.
Probabilmente se facessimo questa domanda a un turco la risposta sarebbe Rumi, se la facessimo a un americano direbbe forse Walt Whitman, a un giapponese Matsuo Basho.
Io non posso far finta di non essere italiano, e quindi la mia prima risposta non può che essere Dante con la sua Divina Commedia. E senza dubbio Dante è davvero conosciuto in tutto il mondo.
Ma, per quanto lo senta profondo nelle fondamenta della mia anima umana e artistica, capisco la parzialità di questa risposta.
Esiste un poeta che metta d’accordo tutti?
Sono costretto, dovendo dare la mia opinione, a scavarla più a fondo. E la risposta emerge nel nome del poeta che ha simbolicamente costruito le fondamenta dell’identità occidentale, pur collocandosi geograficamente e artisticamente, in una terra di confine fra Oriente e Occidente.
Ed è Omero.
Omero, se mai è esistito
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