L’infinito di Leopardi è diverso dal tuo?

L’infinito di Leopardi è una poesia universale. Parla agli uomini dell’ottocento quanto a quelli di oggi. E nell’Italia di oggi questo è particolarmente prezioso. Ecco perché è fondamentale leggere con attenzione ogni sua parola. E voglio anche proporti tre cose che credo tu non sappia.

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Testo

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.

Parafrasi

Sempre cari mi sono stati questo colle solitario
e questa siepe, che precludela vista a una buona parte dell’orizzonte più lontano.
Ma stando seduto e guardando (la siepe),
io immagino oltre ad essa spazi sterminati,
silenzi che vanno al di là della dimensione umana
e profondissima quiete, tanto che per poco
il cuore non si turba. E non appena odo
il vento stormire fra le fronde lo paragono
al silenzio infinito:
e mi ricordo dell’eterno,
le ere storiche passate e quella attuale e
ancor viva, con il suo suono. Così il mio pensiero
annega (e muore) in quest’immensità:
ed è dolce naufragare in questo mare.

Tre cose che non sai dell’Infinito di Leopardi

  1. L’Infinito di Leopardi è una vera e propria porta dimensionale. Solo leggendo questa poesia possiamo ritrovarci in anfratti dell’animo umano che non frequentiamo nella quotidianità. Siamo di fronte a una vera e propria esperienza mistica, che fa morire il pensiero ed emergere ciò che è più a fondo.
  2. A metà esatta del componimento (grazie a Davide Rondoni per l’intuizione) Leopardi inserisce il vento. Leopardi conosceva molto bene la tradizione biblica. Nella Bibbia il vento leggero è la vera voce di Dio. Il poeta sta quindi paragonando la sua esperienza di silenzio a quella di Dio.
  3. Leopardi non credeva molto in questa poesia. Lui puntava molto di più su componimenti civili. Infatti non aveva intenzione di inserirla nella prima edizione delle sue opere.
L'infinito di Leopardi

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