Capitolo XIV – una marchesina radical chic

Capitolo XIV – una marchesina radical chic
Stamattina, seguendo il consiglio di un fringuello che cinguettava su un pino, mentre guardavo il mare dal terrazzo all’Elba in cerca della risposte a questo mistero che mi circonda, ho chiamato la marchesina. Distrattamente le ho raccontato di una qualche avventura tinderistica un po’ piccante.

‘Ecco lo vedi, hai un blocco emotivo’ ha sentenziato.

‘In che senso scusa’.

‘Non riesci a creare legami affettivi stabili, infatti non hai figli’.

‘Perchè, tu quanti ne hai?’.

‘Nessuno, infatti a 40 anni è un problema’.

‘Mio o tuo?’.

‘Tuo! Nella vita l’unica cosa che conta è riprodursi’.

‘Ma io veramente ti avevo detto che se volevi un figlio te lo facevo fare’.

‘Sì ma non così a tavolino!’.

‘Pensavo più a letto’.

‘Come siete superficiali voi maschi’.

‘Sì’.

‘Ma come fai a non voler condividere viaggi e momenti belli con qualcuno?’.

‘Veramente son sempre circondato da gente, la mia priorità è piuttosto trovare momenti di solitudine. E poi la mia creatività la vivo scrivendo, non sento l’emergenza di dovermi riprodurre biologicamente’.

‘E innamorarsi e poi mettersi insieme?’.

‘Ma tu non eri quella di sinistra, la radical chic che odia i romanzi rosa? Questo è esattamente l’ideale di matrimonio borghese’.

‘Il problema è semplicemente un blocco emotivo’.

‘Mio o tuo?’.

‘Tuo!’.

‘Ti ricordi di Freud e del meccanismo di difesa chiamato identificazione proiettiva, quello che proietta sugli altri i propri schemi?’.

‘No’.

‘Ecco appunto. Ora scusa ma ho una notifica su tinder’.

paolo gambi radical chich


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