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Sposati e sii sottomessa! L’imperativo lanciato da Costanza Miriano alle donne nel suo libro di successo continua a risuonare nell’aria.
Almeno quanto l’altro suo invito, lanciato invece agli uomini: sposala e muori per lei!
In un’epoca in cui famiglie non se ne fanno più vale la pena riflettere sul perché questo succeda, sul perché uomini e donne non trovino più un terreno in cui vivere insieme. Se non per breve tempo e con epiloghi dolorosi e tragici.
Anche perché senza famiglie non nascono figli, e senza figli non si costruisce un futuro.
La soluzione che propone Costanza Miriano suona sorda alle tante femministe e ai tanti femministi che credono che il maschio sia brutto e cattivo e debba essere annullato, e si rivolge innanzitutto alle donne: sposati e sii sottomessa!
Cerca cioè di scoprire la tua vera natura, che è fatta di contenimento, di capacità di accogliere, di smussare, di mediare. Di stare sotto.
Sottomessa, appunto.
Mentre l’uomo, per meritare di ottenere questo, deve allontanarsi da quell’archetipo di metrosexual che va tanto di moda oggi – e che fa risuonare lo slogan che piace tanto oggi e che è diventato una pagina Facebook di successo “gli uomini sono le nuove donne” – e tornare ad essere più pienamente maschio. Una specie di eroe che la sposa e la sopporta.
Uomo e donna visti insomma come estremamente diversi, molto lontani da quel senso di “uguaglianza” che ha caratterizzato la cultura contemporanea. Uomini che fanno gli uomini. Donne che fanno le donne.
La soluzione che propone Costanza Miriano ha almeno 5000 anni di funzionamento, ha attraversato civiltà, popoli, culture, religioni e climi diversi. E se siamo ancora qua è perché in qualche modo ha funzionato.
La soluzione dell’ “uguaglianza” non ha neanche 50 anni. E decisamente non funziona.
Sposati e sii sottomessa, dunque. Mal che vada te la prenderai con la Miriano.
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