il serpente di picasso, alchimia postcontemporanea, Paolo Gambi

Il serpente di Picasso

Il serpente di Picasso

il serpente di Picasso Paolo Gambi alchimia postcontemporanea

Picasso è alla base del cosiddetto contemporaneo almeno quanto Duchamp

estetiche, forme, concetti

il contemporaneo ha assorbito tutto

Picasso, il geniale Picasso

con Georges Braque Picasso ha sviluppato il cubismo, tanti punti di vista rappresentati simultaneamente

si aprono le porte dell’astrattismo

ha deformato e frammentato la bellezza

soprattutto con Guernica ha reso l’arte e l’artista uno strumento nella mani della politica

e del marketing

avrebbe compiaciuto molto Marx, compiacque Walter Benjamin

Picasso è un altro dei Grandi Maestri della nigredo occidentale

lo riassume bene Karl Gustav Jung

“Quando dico “lui”, intendo quella personalità in Picasso che soffre il destino degli inferi, l’uomo in lui che non si volge verso il mondo diurno, ma è fatalmente attratto nell’oscurità; che non segue gli ideali accettati di bontà e bellezza, ma l’attrazione demoniaca della bruttezza e del male. Sono queste forze anticristiane e luciferine che sgorgano dall’uomo moderno e generano un senso di sventura onnipervadente, velando il mondo luminoso del giorno con le nebbie dell’Ade, infettandolo con una decadenza mortale e infine, come un terremoto, dissolvendolo in frammenti, fratture, resti scartati, detriti, brandelli e unità disorganizzate. Picasso e la sua mostra sono un segno dei tempi, tanto quanto le ventottomila persone che sono venute a guardare i suoi quadri”

L’attività distruttiva di Picasso era radicata nell’humus occultista satanista ottocentesco

Picasso costellava di simbologie sataniche e dissacratorie le sue opere

nei suoi autoritratti giovanili per esempio

in Crocifissione e coppie abbracciate (1903) la testa dell'(anti-)Cristo crocifisso si inclina alla sua sinistra, così come i suoi piedi, circondato da gruppi di coppie nude che si abbracciano, alcune di genere indeterminato, cioè androgini

due disegni precedenti, ora entrambi erroneamente conosciuti come Allegoria (1902), mostrano il giovane artista inginocchiato nudo e tumescente davanti a una donna nuda distesa a terra che apre le braccia per abbracciarlo, sono entrambi contenuti tra le braccia tese di una divinità alata nuda, senza dubbio un angelo caduto, in parte ispirato allo “Specchio dell’amore” di Aubrey Beardsley, che sta dietro di loro – maschio in un disegno, femmina nell’altro

E ancora l’androgino anticristico.

Il cosiddetto Cristo di Montmartre (1904), in piedi sul davanzale di una finestra in procinto di suicidarsi, la dinamica dell’anticristo è totale, viene definito Cristo un uomo che va a suicidarsi, tra l’altro visto di profilo a sinistra

poi c’è La sepoltura di Casagemas (Evocazione) (1901), si dica solo che il morto, mentre la sua “anima” cavalca verso l’alto su un cavallo bianco, si gira alla sua sinistra con le braccia tese per essere abbracciato da una prostituta nuda – un’ovvia ripresa della tradizione delle crocifissioni erotiche

e fu solo con Les Desmoiselles d’Avignon (1907) che trovò il modo di trasformare l’erotismo trasgressivo di un rito sacrificiale in un oggetto artistico con valenze rituali

per lui “il ruolo di pittore era quello di forgiare armi per combattere ogni emozione di appartenenza alla creazione e celebrazione della vita, contro la natura, la natura umana e il Dio che ha creato tutto ciò”

molti artisti di oggi, a distanza di più di un secolo, si sentono all’avanguardia a condividere la stessa finalità

il serpente di Picasso Paolo Gambi alchimia postcontemporanea

alla fine eccolo qui, il serpente di Picasso


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *