Tolkien e i suoi libri: cosa leggere e perché

Tolkien e i suoi libri: cosa leggere e perché.

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Tolkien e i libri da leggere

JRR Tolkien è senza dubbio uno dei più importanti autori del “900. Il suo successo appartiene alle cronache di questi decenni. Forse la maggioranza delle persone conoscono la saga da lui inventata tramite i film di successo, che lo hanno portato al grande pubblico. Ma tutto è partito dalla carta, le sue storie sono prima di tutto libri.

Tralasciando le sue opere di critica letteraria, i testi a cui fare riferimento sono essenzialmente tre:

  1. Lo Hobbit. Il Big Bang della Terra di Mezzo è avvenuto nel rapporto di un padre erudito con i propri figli. Il primo tassello del grande mosaico tolkeniano nasce infatti dal desiderio di Tolkien di avere una storia da raccontare ai suoi figli. Lo Hobbit, pur essendo un testo adatto a umani di ogni età, nasce infatti come fiaba er bambini. Pubblicato nel 1937, ha venduto intorno alle 140 milioni di copie. Suggerito a bambini di ogni età.
  2. Il Signore degli Anelli. Forse non tutti sanno che prima della Terra di Mezzo nacque una delle sue lingue. Tolkien infatti, già nei primi decenni del XX secolo, si era dilettato di inventare una lingua, parzialmente ispirata al finlandese, che diventerà poi la lingua degli elfi. Come dirà lui stesso «Iniziai con il linguaggio e mi ritrovai ad inventare leggende dello stesso sapore». Ed ecco esplodere nella sua completezza . Quel mondo era già nato con lo Hobbit e forse confortato dalla sua uscita in libreria, spinto dall’editore, scrisse la trilogia. Bisognerà aspettare il 1954 – in mezzo c’era stata anche la guerra – per vederla pubblicata. Suggerito a tutti quei ragazzi e adulti che hanno voglia di ritrovarsi in un mondo lontano, ma vicinissimo.
  3. Il Silmarilion. Quest’opera raccoglie i miti della Terra di Mezzo e le storie della sua fondazione. Secondo il figlio di Tolkien questa era la vera opera di suo padre, che ci lavorò per tutta la vita, probabilmente fin dal 1917. Curioso come fu però pubblicata solo postuma, nel 1977. Suggerito a chi ha voglia di entrare a fondo nel mondo della Terra di Mezzo senza avere paura di fronteggiare scogli di comprensione e l’assenza della leggerezza e superficialità contemporanea.

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