Il mistero dei ravennati scomparsi: cosa succede d’inverno in città?
Appartengo alla categoria “ravennati”, o come diciamo noi della vecchia Ravenna “ravegnani”. E da un sacco di tempo ho una domanda che mi punzecchia la testa: che fine fanno i ravennati d’inverno?
Se giri per il centro in primavera o in estate incontri un sacco di belle ragazze in minigonna, signore eleganti, amici d’infanzia. Ma proprio tanta gente, tanto che fai fatica a trovare parcheggio e devi quasi spintonare la folla per arrivare alla tua meta. Per non parlare della notte d’oro. Poi arriva il primo giorno di freddo e -puf – via Cavour diventa di botto una steppa siberiana. Bar vuoti, locali vuoti, strade deserte. Non incontri un’anima viva. Fa quasi paura.
Dove sono finiti i ravennati allora? A questa domanda, girando per i bar dove si incontra qualche raro anziano mezzo ubriaco rintanato in solitudine, le risposte che ho raccolto sono queste:
- “Sono nel forese”. Col fatto che metà del territorio di Ravenna è fatto di paesini, quelli del forese che con il caldo vanno in centro città restano nel proprio paesino. Per verificare l’altra sera sono andato nell’ordine a Sant’Antonio, Camerlona e Ammonite. E non sembrava proprio di essere ad Ibiza.
- “Stanno in casa a fare l’amore”. Questa interessante tesi raccontatami con un gran sorrisone porterebbe alla conseguenza di un aumento vertiginoso delle nascite, visto che alla sera nei paesini e nella città deserta le farmacie sono chiuse. Ma così non è, quindi anche questa tesi non regge. Va bene che siamo romagnoli, ma non conigli.
- “Se ne vanno al caldo”. Questa tesi, molto vera nelle località di mare, implicherebbe che anche gli uffici e i servizi essenziali dovrebbero essere chiusi. Cosa che non succede. E poi, considerata l’attitudine a spostarsi dei ravennati, in quale località calda si sposterebbero? A Terra del Sole?
- “Scappano dalla borda”. Magari i ravennati credono all’antica leggenda della borda, la strega delle paludi che agisce con il buio e la nebbia. E che uccide in modo sanguinario chiunque incontri. Per cui stanno nascosti. Se così fosse almeno qualche immigrato africano che non conosce la leggenda si vedrebbe in giro. Invece neanche quello.
- “I ravennati non esistono”. Questa tesi sembra paradossale ma è quella che mi convince di più. Tutto quell’ammassarsi di umanità in via Cavour d’estate è in realtà un’allucinazione collettiva provocata dal caldo umido che scompare quando i cervelli si raffreddano.
Il mistero dei ravennati scomparsi rimane insomma senza soluzione, e finisce insieme ai suoi antichi misteri bizantini. Qualcuno conosce la soluzione dell’enigma dei ravennati scomparsi?
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