Cianderou – POESIA III

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Cianderou è uno dei luoghi che più mi parlano. E da molti anni. Si tratta di un pezzetto di Ampezzo che visito appena posso. Ci si arriva lasciando l’auto a pie’ Tofana, camminando un pezzo della pista Drusciè, per poi infilarsi a camminare la passeggiata Montanelli. Arrivati ai piedi della salita che conduce verso il passo Posporcora la si prende. E quando si arriva a Cianderou non c’è bisogno di cartelli per capire che si è arrivati al Paradiso.

Dunque ero insieme ad alcuni amici e parenti, con tanto di bambini al seguito, in direzione Cianderou. E ho sentito impellente il bisogno di dedicare a quel luogo dell’anima qualche verso.

Anni fa, quando Papa Giovanni Paolo II era oramai anziano, Beatrice Soravia e Andreina Ghedina stavano camminando a Cianderou. Hanno incontrato forze dell’ordine e poi Navarro Valls. Il Papa era lì, in jeep. Lo hanno incontrato e è stato regalato loro un rosario del Papa.

Devo confessare che qualche anno prima proprio Cianderou è stato il luogo in cui guardando il cielo pieno di nuvole ho avuto come una folgorazione. Ma di questo parleranno altri versi.

Per ora pubblico questi:

POESIA III – Cianderou

Fermati, anima inquieta

E in silenzio sali su in alto

Passo dopo passo

Lasciandoti alle spalle ciò che era

E abbracciando ciò che sarà

Qui troverai bosco misterioso, bestie saltellanti, ninfe e leggende incastrate in ogni roccia

Ma soprattutto da quassù potrai vedere la valle

E lì trovare il tetto sotto cui dormi,

Il giardino che riempi di pensieri,

La casa del tuo nemico.

E con la magia di questo luogo scoprirai ciò che non sai

Che il quotidiano che ti opprime diventa piccolo come un granello di polvere

Se solo impari a tenere gli occhi su

Dove corrono i caprioli

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