Giubileo della misericordia: prego Dio di farmi diventare ateo
Il Giubileo della misericordia è partito. E questo Giubileo della misericordia io lo inizio così. Con la preghiera a Dio di farmi diventare ateo.
Sono belli i Papi che aprono il Giubileo, è bello il sentimento natalizio di nascita che lo accompagna. Ma io dentro ho questo turbine di emozioni che mi pesa come un macigno. E l’unico modo che conosco per liberarmene è condividerlo con chi vorrà leggerlo.
Perchè se fossi ateo riuscirei con più facilità a guardare tutto con un cinico disinteresse. Potrei disinteressarmi di quello che succede in quella che era l’Europa cristiana. Potrei far finta di niente e credere, come credono gli atei, che l’Islam non stia conquistando l’antica Cristianità. Potrei anche guardare con maggiore distacco il radicalizzarsi delle posizioni, l’arrivo dei Le Pen, dei Salvini, convinti di avere una soluzione. Perchè avrei in testa il dogma dello Stato laico post rivoluzionario che risolve tutto e starei tranquillo.
Se fossi ateo guarderei con disinteresse il disfacimento della Chiesa cattolica in Italia. Anzi, guarderei compiaciuto il vescovo che fa le orge con i soldi dell’8 per mille, quello che dà i soldi agli estremisti No Border, quello che spende 19 mila euro per un impianto di musica, e pure quello che vuole rinunciare alle nostre tradizioni per “tranquillità”.
Come mi divertirei a leggere i libri di Nuzzi e a seguire le vicende della Chaouqui!
Se fossi ateo me ne infischierei del fatto che il clero non mi ascolta perchè non faccio parte della loro casta. Me ne infischierei del fatto che i laici non partecipano in nessun modo alla scelta dei vescovi, ma dovrebbero solo stare a guardare, tacere e dire di sì. Non mi farebbe male essere messo ai margini perchè segnalo i problemi e cerco di vivere la “parresia”.
E poco mi importerebbe vedere il Concilio Vaticano II tradito nel suo spirito più profondo. In quella parte cioè che dava ai laici – cioè ai semplici cristiani – consapevolezza della propria dignità di Re, Profeti e Sacerdoti. Guarderei compiaciuto la generazione di laici che ci ritroviamo a cinquant’anni dalla fine del Concilio: ubbidienti e bravissimi a dire la frase più importante: “sì monsignore”.
Invece Dio mi ha donato la fede. Ed oggi mi sento più smarrito e solo che mai.
Speriamo che questo Giubileo della Misericordia serva a rimettere ordine dentro di me. Ti chiedo una preghiera speciale, anzi, giubilare, per me e per la Chiesa di cui faccio parte.
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